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“Mio figlio non mangia nulla!”

Aggiornamento: 13 apr 2022


Nella nostra società il cibo è una componente fondamentale e, di fronte a bambini selettivi o con poco appetito, è facile pensare subito al peggio.


La verità è che i nostri bambini non muoiono di fame, abbiamo anzi il problema opposto essendo secondi in Europa per tasso di obesità infantile. E’ importante quindi capire e tenere presente che i bambini hanno uno sviluppato senso di autoregolazione che perdura fino ai 5-6 anni (e che noi adulti abbiamo perso).


Anche bambini che mangiano poco o sono, momentaneamente, selettivi verso alcune categorie alimentari possiedono in realtà la spinta evolutiva al nutrimento.


Semplicemente i bambini mangiano quando hanno fame e non mangiano più del necessario. Per questo motivo non andrebbero mai forzati. Anzi, a partire dallo svezzamento è importante imparare a fidarsi di loro e non far diventare i pasti delle battaglie. Il cibo deve essere infatti fonte di nutrimento, non di ansie e punizioni. Il pasto deve essere quindi un momento di serenità e condivisione familiare, in cui l’adulto deve imparare a scindere le proprie responsabilità da quelle del bambino. Il genitore infatti dovrà preparare un pasto sano ed equilibrato, dopodiché sarà il bambino a decidere se e quanto mangiarne. Senza minacce o forzature.


Evitate anche i paragoni, magari con fratelli o amichetti che mangiano di più. Questo non fa che aumentare il senso di frustrazione, sia nel genitore che nel bambino. Piuttosto cercate di instaurare un buon rapporto con il cibo fin da subito, gratificando il bambino quando assaggia cibi nuovi, proponendo sempre cibi vari e (quando sarà grande abbastanza) coinvolgendo in cucina o nella scelta del pasto.

Ma quando preoccuparsi? Se il bimbo cresce e si mostra attivo, vivace e allegro non c’è motivo di preoccuparsi. Sarà invece necessario una discussione con il pediatra o eventuali specialisti se l’inappetenza compromette la crescita e la salute del bambino.




 
 
 

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