Il ciuccio è senza ombra di dubbio uno degli argomenti che più divide l’opinione dei genitori. Valido aiuto o oggetto del demonio? La verità sta nel mezzo. Molto spesso sentiamo parlare del ciuccio come “tappo” per non sentir piangere il bambino o “vizio” che storce i denti ed è poi impossibile da togliere.
E’ innanzitutto bene tener presente che nel neonato la suzione non è un “vizio”. Tutti i bambini nascono con la capacità innata di succhiare, è proprio questo il modo in cui si nutrono e cercano consolazione e piacere.
La suzione ha addirittura un effetto analgesico e, talvolta, il ciuccio viene utilizzato durante procedure dolorose. E’ inoltre considerata un fattore protettivo contro la morte in culla perché faciliterebbe il risveglio del bambino in caso di apnea.
In caso di allattamento al seno è raccomandato aspettare ad introdurre il ciuccio almeno per le prime settimane, finchè l’allattamento non sia ben avviato. Dopodichè può essere offerto (qualora in bambino lo desideri) e può rappresentare un buon metodo di consolazione. Non offritelo però al primo pianto, cercate di capirne prima il motivo!
L’utilizzo del ciuccio non è quindi sconsigliato, ma fatene un utilizzo intelligente:
- cercate di toglierlo tra i 12 e i 18 mesi di età, sarà più semplice! - nel caso cada per terra o si sporchi attenzione a pulirlo con la vostra saliva, rischiate
di trasmettere al vostro bimbo virus e batteri; - evitate di intingere il ciuccio in zucchero o miele.
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