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Mi dispiace, non c'è battito.

Immagine del redattore: Samantha ErraniSamantha Errani

Aggiornamento: 13 apr 2022






“Dai, non preoccuparti! Avrai la possibilità di averne altri!” “Per fortuna hai già altri figli, pensa a loro!”



Ecco quello che ci si sente dire quando si parla di lutto perinatale, ovvero la perdita di un bambino durante la gravidanza, il parto o subito dopo la nascita. E’ un evento moderatamente comune, che interessa 1 donna su 6, di cui non ci sentiamo a nostro agio a parlare ma che segna profondamente le persone colpite e va elaborato giorno dopo giorno. E’ un argomento molto complesso che presenta moltissime sfaccettature. Parliamo infatti di lutto perinatale in diverse casi: - aborto spontaneo; - aborto volontario, per esempio dovuto a problematiche del feto o della madre; - morte del feto durante il parto; - riduzione selettiva in gravidanze multiple, ovvero la morte di un solo gemello; - morte neonatale.

La componente psicologica e psicosociale di questo tipo di lutto è studiata solamente da pochi anni e per questo motivo sono ancora molto diffusi i pregiudizi e gli stereotipi. Addirittura viene in alcuni casi sminuito quasi come se quel bambino non fosse in realtà una persona vera e propria.


Questa superficialità alimenta il tabù e affrontare il lutto non è per niente facile. E’ un dolore che arriva all’improvviso, che si sostituisce alla vita.

Molti genitori riportano un senso di estrema solitudine e di completo abbandono.


Il lutto ha una componente estremamente soggettiva e, anche nel caso in cui il bambino non fosse ancora nato, si interrompono tutti i progetti e i sogni formatisi durante la gravidanza. Inizialmente è qualcosa di totalizzante, nonostante ci si impegni a riprendere la propria vita normalmente, nulla è come prima.




Dopo circa 18-24 mesi solitamente il percorso di elaborazione del lutto si conclude e quest’ultimo da totalizzante diventa marginale, pur facendo ancora parte dell’esperienza della persona non la condiziona più interamente. E’ importante però che i genitori siano sostenuti e aiutati nel modo corretto da amici, familiari e professionisti, per evitare importanti conseguenze psicopatologiche quali depressione e disturbo post traumatico da stress.

Nel caso quindi abbiate vissuto questo tipo di esperienza, chiedete aiuto. Affidatevi a personale specializzato, a familiari e amici di cui vi fidate o cercate persone che hanno vissuto questo lutto. Confrontatevi. E datevi tempo




 
 
 

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