"Attento che ti fai male!"
Proviamo a fare un gioco, contate quante volte dite questa frase ai vostri figli. 30, 40, 50 volte al giorno? Forse anche di più!
Sebbene sia il compito dei genitori salvaguardare la sicurezza dei propri bimbi, dobbiamo però fare attenzione all’eccessiva protezione. Al giorno d’oggi esiste infatti la convinzione che i bambini debbano essere protetti da ogni ipotetico rischio, anche se minimo. E questo non fa altro che impedire un sano sviluppo, creando generazioni sempre più fragili. Basti solo pensare al fatto che qualche anno fa, al tempo delle nostre mamme o nonne i bambini venivano lasciati liberi di giocare nei prati o nei cortili o di recarsi a scuola da soli. Oggi tutti gli spazi gioco sono strettamente controllati, con tappeti artificiali, paraspigoli e oggetti imbottiti. Quello che stiamo facendo è però togliere la fiducia ai nostri bambini, credendoli fragili e incapaci di analizzare una situazione di pericolo.
Sebbene queste situazioni possano esserci e il genitore debba sempre essere vigile e attento, bisogna lasciare il bambino libero di sperimentare e cadere. Solamente in questo modo svilupperà un sano senso del pericolo e risorse per evitarlo. Ripetere continuamente al bambino di stare attento a scopo preventivo, quando cioè non esiste un pericolo reale immediato, può rivelarsi controproducente e perdere il suo valore.
E’ necessario lasciare i bambini liberi di giocare, di sperimentare e di correre qualche rischio (ovviamente controllato), questo infatti favorisce lo sviluppo fisico e mentale. Proteggendo troppo i nostri bambini rischiamo di negare loro esperienze fondamentali per la loro crescita. Giocare all’aperto rappresenta un’esperienza unica per il bambino. L’ambiente esterno è infatti ricco di stimoli utili a sviluppare capacità di adattamento e risorse personali, cosa che non sarebbe possibile in ambienti standardizzati. E’ necessario quindi un equilibrio tra rischi e benefici. Lo scopo degli spazi gioco non dovrebbe essere quello di eliminare completamente ogni rischio o problema, ma quella di fornire attività anche complesse contando sulla capacità dell’adulto di valutare rischi e pericoli reali.
Piuttosto che eliminare i pericoli è necessario insegnare al bambino a far fronte ai rischi, in modo che possa diventare un adolescente e un adulto ricco di risorse. Non possiamo infatti pensare di poter essere al fianco dei nostri bambini per sempre e il miglior regalo che possiamo far loro è quello di renderli indipendenti.
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