Samantha Errani
4 ago 20222 min
Credo che almeno una volta nella vita ogni professionista sia stato accusato di fare terrorismo psicologico.
E questa cosa avviene molto più frequentemente qua sui social.
Il genitore può arrivare a sentirsi giudicato nelle sue capacità di accudimento del bambino e sentirsi vittima di terrorismo psicologico.
Ma quello che alcuni chiamano terrorismo psicologico è in realtà prevenzione.
Perchè in fondo, lo dicevano anche le nostre nonne… prevenire è meglio che curare!
Voglio partire dal presupposto che nessuno di voi deve mai sentirsi giudicato dal parere o dalle informazioni fornite da un professionista.
Le linee guida e il lavoro dei professionisti servono ad aiutarvi.
A rendervi genitori consapevoli e a consolidare le vostre capacità.
Nel momento in cui vi forniamo dati o informazioni che discordano con quello a cui siete abituati non vi stiamo giudicando!
Vi stiamo semplicemente mettendo in guardia contro un comportamento che potrebbe potenzialmente essere pericoloso per il vostro bambino.
Vi stiamo formando.
E lo facciamo per voi.
Perchè noi sappiamo di cosa stiamo parlando.
Noi abbiamo avuto un bambino da rianimare tra le mani.
Abbiamo assistito alla disperazione dei genitori.
E nessuno si merita questo.
Quindi no, non si tratta di terrorismo psicologico.
Si tratta di consapevolezza del rischio e conseguente prevenzione.
Il professionista non ha il compito di annullare l’ansia e la paura, perchè in questo modo si annullerebbe anche la percezione del rischio.
Il professionista deve contestualizzare la paura e offrire alla famiglia strumenti per utilizzarla in modo positivo.
Perchè il soffocamento fa paura.
La SIDS fa paura.
E chiudere gli occhi e far finta che le cose non succedano non è la soluzione.
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